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Fabrizio Righetto, Quartu C5: “Il meglio deve ancora venire!”

Benvenute in C1! Cominciamo una piccola rassegna di interviste con le neopromosse in serie C1 di calcio a 5.

Partiamo dalla ASD Quartu c5, ex Futsal Selargius, società che ha fatto una veloce salita in pochissimi anni grazie a un organico di tutto rispetto e una struttura societaria consolidata.

Dietro le quinte, nel ruolo di presidente, c’è una vecchia conoscenza del futsal isolano, Fabrizio Righetto, ex dirigente di club e federale – è stato consigliere di Divisione Nazionale calcio a 5 – con cui abbiamo chiacchierato per conoscere questa nuova realtà e le curiosità dietro le quinte.

Ciao Fabrizio, un piccolo flash back: come ha reagito la squadra al giorno della promozione in C1 e quali sono stati i sentimenti prevalenti tra i giocatori?

Con grande entusiasmo e consapevoli di aver raggiunto l’obiettivo prefissato, che nello sport, come nella vita, non è mai scontato. Abbiamo provato tutti felicità e appartenenza.

Quali sono state le principali sfide affrontate dalla tua società per raggiungere questa promozione?

Creare un ambiente ideale dove tutti i componenti, dai giocatori allo staff tecnico, ai dirigenti fino all’ultimo, si fa per dire, collaboratore, si sentissero importanti e necessari per il raggiungimento dell’obiettivo.

Quali saranno le strategie adottate per questa nuova nuova stagione in C1?

Quella della continuità nel modo di essere e vivere la squadra. Nessuno può sentirsi più importante di un’altro componente, io per primo, ovviamente sempre nel rispetto dei ruoli.

Cosa significa per la società e i suoi tifosi raggiungere questo livello di competizione?

Per tutti noi dirigenti e tanti giocatori di vecchio corso è una soddisfazione enorme poterci confrontare con il massimo Campionato Regionale di Calcio a 5. Tanti di noi hanno maturato esperienze importanti negli anni passati, ma vivere questa favola come attori principali, soprattutto per noi dirigenti fondatori, significa coronare un sogno d’amore con questa splendida disciplina… E’ come convolare a nozze con la tua amata dopo tante fatiche!

Quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine per la squadra nella nuova categoria?

A breve la promozione (sorride), a lungo il mantenimento della categoria nazionale!

Siete passati da Selargius a un altro centro importante della Sardegna. Come pensate di coinvolgere Quartu e i tifosi per sostenere la squadra durante questa nuova avventura?

Sin dall’inizio l’idea era quella di Quartu, essendo residente fin dal 2003, e dirigente del Quartu 2000, insieme ad Alessandro Carta, già nel 2000. Però causa covid non c’erano spazi disponibili. L’idea di Selargius nasce da Alessandro Carta e dalla disponibilità del Comune, che ci ha concesso lo spazio della palestra di Via delle Begonie.

La rapida ascesa della squadra, con la conquista della serie C1 in due anni, ci ha costretto al trasferimento a Quartu, in concomitanza alla riapertura dei vari palazzetti alle varie società sportive locali, e visto che Selargius non ha spazi idonei alla categoria. Ci tengo comunque a ringraziare tutto il Comune di Selargius, dai dirigenti ai politici fino al Sindaco Concu, che ha sempre dimostrato interesse e vicinanza alla squadra. Il coinvolgimento dei tifosi deve essere un processo naturale che va alimentato con la creazione di tutto il settore giovanile, oltre ovviamente ai risultati della prima squadra. 

Quali iniziative di marketing o promozionali state pianificando per aumentare l’interesse intorno alla squadra?

Non solo stiamo pianificando, ma abbiamo già iniziato. Grazie alla partnership con un gruppo di ragazzi che si occupano di comunicazione e marketing già da tempo e con delle realtà importanti nell’ambito sportivo regionale e nazionale.

Abbiamo già creato un piano marketing dettagliato da offrire ai nostri partner commerciali, innalzando il livello qualitativo della comunicazione nei vari social, consapevoli che appunto senza una comunicazione e un marketing di qualità si perde un tassello fondamentale alla crescita della società sportiva.

Avete intenzione di potenziare la formazione giovanile per garantire un futuro sostenibile alla squadra?

Senza di loro, chiuderemo i battenti tra massimo due/tre stagioni! Per noi è il fondamento della società puntare su tutto il settore giovanile. Già l’anno scorso abbiamo lavorato sodo per la creazione dell’under 19, che da quest’anno verrà affiancata dall’under 15 e che negli anni dovrà per forza di cose avere tutto il settore giovanile completo, a partire dai primi calci.

Cercheremo di creare sinergie con qualche società di calcio a 11, che iniziano a capire quanto sia importante e propedeutico il calcio a 5 per la crescita dei loro giovani. Penso sia un obiettivo primario e necessario alla crescita di tutto il movimento del Calcio a 5 quello di poter creare sinergie con le società di Calcio a 11.

Come descriveresti la cultura e i valori della tua società e come pensi che possano contribuire al successo in C1?

Rispetto per tutti gli avversari e tutti per uno e uno per tutti! Così racchiudo cultura e valori che possono contribuire al successo.

C’è una canzone che riassume questa esperienza?

Il meglio deve ancora venire di Ligabue, in assoluto!

Com’è per te esserti rimesso in gioco dopo tanti anni da dirigente sportivo e dirigente federale?

Mi mancava il calcio a 5, ma soprattutto quello che il parquet sa darti in certe occasioni. Sono lontano dai campi come tifoso dal 2008, ultimo mio anno da dirigente del Cagliari Calcio a 5, poi otto anni, fino al 2016 da Consigliere Nazionale, che comunque mi avevano fatto dimenticare quanto sia bello stare dentro un progetto e credere di poter contribuire alla crescita di una squadra. Poi l’incontro con il mio caro amico fraterno Ale e il coinvolgimento dell’altro grande amico Gabriele e l’idea di provare una cosa insieme, quasi per gioco, e solo dopo due anni siamo in C1, massima competizione Regionale di Calcio a 5. Tanta roba e soprattutto tanto entusiasmo e consapevoli di voler stare ancora per tanto tempo in questo mondo, quindi essermi rimesso in gioco è bellissimo!

Una dedica speciale?

A chi se non a Lei…vera musa ispiratrice per tutti i miei successi sia nello sport che nel lavoro che nella vita. La mia esatta metà, mia moglie!

Grazie Fabrizio!

Vi aspettiamo alla prossima intervista con le neopromosse!

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