Si sta concludendo la stagione, una nuova annata di calcio a 5, con tanti vecchi e nuovi protagonisti.
Come è nostra tradizione, parola al responsabile del futsal regionale Alberto Carta, per un punto sulla situazione, partendo da qualche mese fa, dal Torneo delle Regioni che ha visto quattro rappresentative sarde uscire con alterne fortune dalla competizione.
– Come è andata la trasferta in Val D’Aosta? Cosa è rimasto?
Positiva esperienza, con tutte le nostre difficoltà e speranze. La femminile era completamente nuova, sia per elementi che per la guida tecnica di Mario Desole, la maschile si è giocata fino in fondo la propria avventura in un girone duro. Un buon segno che i più giovani siano andati avanti, si può ovviamente fare di più ma siamo consapevoli anche dei nostri limiti. Cosa è rimasto? Una serie di indicazioni: dobbiamo lavorare forte sulla juniores e femminile, siamo positivamente sorpresi e fiduciosi per le giovanili.
– Dove sta andando il calcio a 5 sardo?
Proviamo a far crescere i settori giovanili. La Lega, come per il calcio, sta creando dei Centri Federali e sta lavorando con i Futsal Camp. Credo che il nostro presidente Tonelli stia perorando la causa di un rappresentante del calcio a 5 nel Settore Giovanile Scolastico.
– Territorialmente si sta crescendo tanto a livello di radicamento e diffusione, il calcio a 5 si è espanso a macchia d’olio e non è più cagliaricentrico, un bene o un male? Quali opportunità e difficoltà?
E’ un bene ovviamente. Speriamo però che continui a rimanere forte anche nel cagliaritano e in città. Sicuramente, nell’ultimo caso, la situazione delle infrastrutture sta penalizzando tanti sodalizi che avendo meno spazi a disposizioni sono costretti a rivedere i propri programmi. Puntiamo ora a crescere nel nuorese e nel sassarese dove non siamo mai riusciti a sfondare. Ho sentito che ci sono delle agevolazioni in arrivo per le società: sarebbe un’ottima cosa per le nostre squadre che partecipano alle competizioni nazionali.
Sulle infrastrutture scontiamo la mancanza di manutenzione dei vecchi, i ritardi e il fatto che rispetto al passato non ci siano nuove strutture a disposizione. Peraltro, in questi casi, la voce della Federazione non è mai mancata, grazie al nostro presidente Andrea Delpin, attento alle necessità anche del calcio a 5.
– Uno degli obiettivi è anche la doppia attività: tu che hai praticato, ottimamente, futsal e calcio a 11, come vedi il legame, non più il conflitto, tra calcio e calcio a 5? Quali contributi può dare il futsal al giovane calciatore?
L’esperienza non mi autorizza a dire chissà che cosa, sia chiaro, ma penso che calcio a 11 e calcio a 5 possano reciprocamente dare qualità e completare la formazione del giocatore. Penso forse che sia più difficile passare dal calcio a 11 al futsal, mentre il giocatore di futsal può disporre di una una capacità di pensiero e reazione molto alta, oltre a una qualità tecnica che può usare perfettamente nel campo più grande. E’ solo un pensiero.
– La Gallura è la più grande novità di queste ultime due stagioni: la serie D e i campionati giovanili ne sono le prove.
La Gallura, dopo la serie D, ha ora le giovanili. Un traguardo storico e impensabile, un altro obiettivo raggiunto. Ci sono tantissimi margini di crescita, dobbiamo assolutamente salire sia di numeri che di livello, e ci vorrà tempo. Possiamo dire che tra Olbia e Tempio si stia lavorando bene, principalmente grazie al grande movimentismo di Gianpiero Pinna, a cui vanno i nostri ringraziamenti e complimenti, e grazie alle società e agli appassionati che hanno scoperto il mondo del calcio a 5. Ci piacerebbe, ripeto, che anche Sassari e Nuoro avessero lo stesso sprint e sviluppo.
– Quando partirà il giro di incontri della Delegazione con il territorio? Puoi iniziare a fissare qualche data?
Cominciamo lunedì 9 a Sassari alle 19,30 con le società della zona, poi vediamo di toccare tutte le altre parti del territorio. Sono occasioni in cui chiedo davvero alle società di partecipare, momenti di confronto e di riflessione da cui possiamo mettere le basi per le prossime stagioni ma anche capire dove e come migliorare. Ora non so darvi altri appuntamenti. Chiuderemo il giro con Oristano, Carbonia e Cagliari, ma tutto dipende sempre dalle Delegazioni provinciali e dagli spazi.
– In questi anni il calcio a 5 è cresciuto. Puoi evidenziare problemi e opportunità?
Dall’inizio della mia carica, nel 2009, numeri alla mano, siamo cresciuti anno dopo anno, conquistano e tenendo posizioni. Più società nel complesso, l’attività femminile, le giovanili, la Serie D. Abbiamo affrontato un periodo di crisi e difficoltà di ogni genere, dove creare e iscrivere squadre non è stato facile e comprendiamo benissimo anche i sacrifici che le società fanno. Una leggera crescita quest’anno e il trend è, ripeto, positivo. L’importante è la stabilità dell’attività, ci siamo rafforzati, ci siamo diffusi sul territorio, non credo si potessero fare salti migliori se guardiamo il film di questi otto anni. Io stesso sono un fautore della crescita costante e misurata, spesso non si tiene conto delle difficoltà che si affrontano e dei pochi mezzi che si hanno a disposizione, nonchè dell’allontanamento dei giovani dalla pratica sportiva. Il futsal è uno sport che deve consolidarsi, ha mille opportunità ma anche mille limiti.
– Ci sono novità e progetti che puoi prospettare per il prossimo anno?
Progetti non ne abbiamo tantissimi, anche perché in questi anni abbiamo lanciato davvero tante idee e iniziative. Continuiamo il lavoro di avvicinamento al calcio a 11, stiamo valutando come muoverci meglio sui giovani in campo perchè non sono assolutamente soddisfatto dei risultati dell’under 18. Stanno crescendo le giovanili, e questo ci dà tantissima speranza per il futuro, e giro il ringraziamento all’ottimo lavoro della Delegazione provinciale e di Luca Caschili, nonchè, come già detto di Gianpiero Pinna. Il corso allenatori, tanto atteso, sarà fatto verso l’autunno del 2016: valuteremo la sede e quindi non è escluso che si faccia lontano da Cagliari dove c’è più necessità di nuovi allenatori che possano aiutare lo sviluppo del territorio che ha entusiasmo e “fame” di calcio a 5, ma tutto dipenderà dalla provenienza delle adesioni e dal Settore Tecnico che autorizza il corso. Ci stiamo riorganizzando anche per gli incontri territoriali con gli allenatori e le società. Proporrò in direttivo che le multe siano devolute per aiutare le squadre giovanili a partecipare alla fase nazionale.
– Un sogno per il futsal dei prossimi anni?
Che ogni società abbia una squadra giovanile, dall’under 18 in giù, e una femminile, sviluppi l’attività in maniera organica e punti a rafforzarsi bene sul territorio dandosi una programmazione mirata e sostenibile, magari anche aggregandosi o creando connessioni con le società società di calcio a 11. E’ complicato, è difficile, lo so, ma qualcuno ci riesce ed è l’unico modo, oggi, per sopravvivere.