Ultimo protagonista di questo giro di interviste con le rappresentative di calcio a 5 è Nicola Barbieri che da quest’anno ricopre l’incarico di responsabile tecnico.
Dopo aver allenato qualche anno fa la juniores e gli allievi l’anno scorso al Torneo delle Regioni in Umbria, Nicola ha avuto la proposta in autunno di questo nuovo incarico, rimasto libero dal passaggio di Davide Marfella al Cagliari calcio, un ruolo accettato con entusiasmo e senza il pensiero di dover abbandonare il campo.
– Come è partito il tuo lavoro di responsabile?
All’inizio ho avuto contatti telefonici con i tecnici prima degli incarichi. Ci siamo riuniti più di una volta in federazione per definire i programmi e organizzare al meglio i raduni.
– Ci son state delle indicazioni particolari che hai dato ai vari mister?
Ho richiesto massima collaborazione tra di loro e di non esitare a confrontarci su qualsiasi dubbio e problematica. Inoltre, ho consigliato di lavorare molto sulla crescita di ognuno dei ragazzi che faranno parte dei raduni prima di tutto dal punto di vista tecnico e tattico ma soprattutto umano e caratteriale, per aiutarli a completarsi nella loro crescita.
– Hai seguito i primi raduni, che impressioni hai avuto dalle squadre e dagli atleti?
Gli allenamenti sono iniziati nel modo migliore con massima partecipazione dei ragazzi e delle società interessate. Ho già visto al lavoro della U17 e presto lo farò con le altre rappresentative.
– Cosa vuoi portare, in questo nuovo ruolo di supervisore, ai ragazzi?
Il primo aspetto che vogliamo trasmettere è il valore e la responsabilità di vestire la maglia della Sardegna e in questo sposiamo totalmente il desiderio del Presidente Cadoni. Per il lato sportivo, lavorare cercando di essere propositivi nelle idee di gioco e nell’atteggiamento in campo, viste anche le difficoltà dei gironi che andremo ad affrontare che sicuramente non sono sulla carta facili. Questo sarà ancor più da stimolo per far bene nella preparazione al torneo.
– Che difficoltà hai avvertito, invece?
Il problema maggiore sono le poche strutture idonee a svolgere i raduni. Sono limitate e spesso sature. Grazie alla collaborazione delle società, non ce lo dimentichiamo, veniamo ospitati ogni settimana, ma un domani si spera di avere un impianto dedicato come avviene a Sa Rodia per il calcio. Sarebbe bellissimo poter avere un nostro centro federale.
Secondo aspetto da migliorare credo che sia il dialogo tra gli allenatori dei settori giovanili. A tal proposito, con il corso allenatori in corso si spera nei prossimi anni di avere più tecnici patentati che si occupino dei ragazzi. Mi sto rendendo anche promotore di incontri con i tecnici delle società durante i raduni per avere un confronto e migliorare i contatti ma anche per spiegare al meglio il lavoro dei nostri tecnici durante i raduni.
– Come stai vivendo questo ruolo di responsabile, dopo anni di panchina e campo?
E’ un ruolo che svolgo già nella società che alleno, ovvero alla San Paolo. Sono anche coordinatore di tutto il C5 e collaboro con i mister del calcio con ottimi risultati di partecipazione dei ragazzi che spesso ci hanno portato ad avere ottimi risultati anche sul campo non ultima la partecipazione alla finale per il titolo italiano categoria Under17 dell’anno scorso.