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Pane, futsal e… Parco Cross Serrenti

Ricominciamo il nostro giro di interviste nelle società regionali di calcio a 5, con una bella realtà del Medio Campidano che punta forte sul Settore Giovanile.

Ne parliamo con una delle anime, Gianluca Marras, non solo tecnico di prima squadra, ma anche cuore pulsante e braccio operativo della società presieduta da Roberto Lilliu.

– Gianluca, come nasce la società Parco Cross Serrenti? 

La società nasce grazie al Presidente Roberto Lilliu, per promuovere l’attività del Motocross di cui è un grande appassionato. Nel 2012 diventa una vera e propria Polisportiva che ha accolto al suo interno anche la disciplina del Calcio a 5, ma abbiamo avuto anche squadre di Pallavolo e minivolley, ci sono stati corsi di Tennis e Muay Thai.

– Tu ruolo hai nella società? Di cosa ti occupi?

Ho iniziato da giocatore nel 2006, dopo qualche anno ho iniziato a seguire alcune squadre nel settore giovanile. Ho appeso le scarpette al chiodo dopo aver frequentato il Corso per Allenatore di calcio a 5 nel 2019. Attualmente il mio ruolo principale è quello di Tecnico della prima squadra, ma come in ogni piccola società mi rendo disponibile a fare quello che c’è da fare, dalla burocrazia al resto.

– Come è nato il tuo amore per il futsal? 

Non ho mai giocato a calcio. Ho praticato il nuoto fino ai 18 anni in una piscina fuori paese poi, causa anche l’anno di maturità, ho deciso di mollare e provare in paese l’esperienza del calcio a 5, e ho trovato il mio mondo. Mi pento solo di non aver iniziato prima!

– Presentaci la società e la parte tecnica

Le figure in società sono poche: ci sono dei buchi a livello dirigenziale perché è veramente difficile trovare persone che investano il loro tempo in attività di volontariato come la nostra. Da anni siamo le solite 4-5 facce che si occupano di tutto a tutti i livelli. Oltre a Roberto, il Presidente, e Andrea che segue tutta la parte burocratica e gestionale ci sono mister Michele Noto, che si occupa dell’attività di base; mister Fabrizio Aurelio (fresco di patentino) che segue Esordienti e Under 15; Federico Furcas che ho affiancato quest’anno nella sua prima esperienza con l’under 19, e poi c’è il mio vice nonché preparatore dei portieri Alessio Loi, che principalmente segue la Prima Squadra insieme a me, ma che dà sempre una grossa mano anche con gli altri settori.

– Investite molto nei giovani, come mai questa scelta?

I giovani sono quello che per ora tiene in piedi la nostra società, sia a livello sportivo che a livello economico. Gli sponsor non sono tanti e i mensili dei bambini e dei ragazzi servono a far funzionare tutta la macchina societaria nel migliore dei modi: coi mensili paghiamo i tecnici, le strutture, l’attrezzatura etc. 

Non meno importante il discorso sportivo: crescere giovani significa essere più indipendenti, avere in gruppo una base solida che può durare negli anni senza il bisogno, come accadeva qualche anno fa, di dover ripartire ogni anno da zero o quasi nel formare le rose.

– La comunità di Serrenti vi aiuta?

Dopo la retrocessione del 2019, siamo ripartiti dalla D con un gruppo di ragazzi giovani e quasi esclusivamente di Serrenti: credo che questo abbia creato una forte identità, il pubblico è cresciuto perché riconosceva chi era in campo e i risultati della squadra hanno contribuito a far affezionare la gente, che ora conosce bene e ha “adottato” anche quegli elementi della rosa che arrivano da fuori paese. Negli ultimi 3 anni, nonostante la pandemia, si è creato un gruppo di persone, fra under 19 e Prima squadra, che ha prima di tutto piacere a stare insieme: molti dei ragazzi oltre a giocare si occupano di fare pubblicità, di fare foto, di gestire i social, di cercare sponsor etc.

Dall’esterno forse la collaborazione non è ancora il massimo, ma come ho detto prima non è facile trovare chi ha voglia di dedicare il proprio tempo alla nostra disciplina.

– Progetti e obiettivi per la stagione?

Dopo il secondo posto in C2 nella stagione appena conclusa, considerando l’assenza dei playoff, ci siamo detti che valeva la pena tentare il ripescaggio in C1, una categoria che non abbiamo mai affrontato e che abbiamo quasi sfiorato sul campo. Ci piacerebbe l’idea perché è il giusto passo per continuare a crescere e far crescere i tanti giovani che ho in rosa, per dare nuovi stimoli e sollevare l’asticella.

Se C1 non fosse, il lavoro sul campo sarà comunque lo stesso: far crescere e migliorare i ragazzi, renderli più uniti, esaltarne le qualità e limitarne i difetti.

– C’è qualcosa che vorreste realizzare nel lungo periodo?

Mantenere la continuità di tutte le squadre negli anni, dall’attività di base alla Prima Squadra, continuare a lavorare coi bambini e farli crescere quanto più possibile e accompagnarli fino alla Prima Squadra.

– Un consiglio e un suggerimento per migliorare il futsal?

Credo si debba dare maggiore attenzione al futsal giovanile: il campionato under 19 regionale deve essere il più importante campionato dopo la C1, in cui investire gli sforzi maggiori perché è da lì che escono i giocatori che poi danno linfa alla C1 ma anche alla C2 e alla serie D. E per questo, è troppo importante anche quello che si fa con l’attività di base: Primi Calci, Pulcini, Esordienti non possono iniziare il campionato a Marzo dopo che si stanno allenando da Settembre dell’anno precedente, molti bambini mollano o si trasferiscono in altre società i cui campionati magari iniziano a ottobre-novembre; bisogna creare una rete di sinergie anche con le squadre che fanno calcio a 11 e favorire gli incontri e gli scambi con le altre realtà sportive del territorio: fino ai 10 anni almeno lo sport deve essere a tutto tondo. Un giorno posso portare i Pulcini a provare il campo in erba del calcio a 11 da una società della zona, e quella stessa società potrà in seguito portare i suoi Pulcini a provare il calcio a 5 da noi in palestra. Ma sarebbero interessanti anche scambi con società di atletica, di basket e di pallavolo, per esempio. In queste iniziative vedo tutto quello di cui un bambino ha bisogno: attività fisica, stimoli continui, conoscenza di nuove realtà, socializzazione, crescita.

Questo spazio è aperto a tutte le società isolane che vogliono dare il loro contributo e raccontarsi. Contattateci al 392 9028701 per una intervista,

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