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Sant’Antioco, il futsal del Sulcis non si arrende

Il Sulcis affronta una grave crisi da tantissimi anni. Eppure è uno dei territori più dinamici per il futsal. Tra Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco, Santadi e gli appassionati tengono duro e continuano a far attività, aggregando giovani e cercando di vincere, anche con lo sport, l’isolamento.

Chiacchieriamo oggi con Tore Garau, presidente del Sant’Antioco, neopromosso in serie C1.

– come è nata la tua passione per il futsal?

Forse covava da quando si facevano i primi tornei estivi (allora si parlava di calcetto), ma indubbiamente la molla è scattata quando spinto e aiutato da alcuni amici ho deciso di metter su un gruppo di ragazzi che seguivo  da dirigente di calcio e iscriverci ad un campionato MSP.
Poi a seguire 3 campionati FIGC affiancando la società di calcio locale con buoni risultati sportivi ma senza la possibilità di creare qualcosa di nostro,  poi finalmente la decisione di andare per conto nostro, formare una società indipendente di futsal e partecipare già al primo anno al campionato di C2 e iniziare l’avventura con il settore giovanile da subito con 1 squadra Juniores e 1 di allievi.
Un lavoro incredibilmente impegnativo ma ricco di soddisfazioni e che ha portato ad una stabilità societaria in termini di autonomia con una rosa di giocatori in buona parte cresciuti in casa. Non spetta certo a me dirlo, ma forse la nostra società in quel periodo ha contribuito anche a “contagiare” la zona e finalmente sono nate intorno altre società altrettanto organizzate con settori giovanili,  permettendo oltre a far conoscere questa disciplina a ridurre i costi per le società della zona.

– Quanto è difficile, oggi, fare attività sportiva nel Sulcis?
E’ sicuramente più difficile in quanto se è pur vero che la crisi economica riguarda tutti, è risaputo che il Sulcis abbia dei primati in questo senso poco invidiabili, poi esiste il problema comune a tutti i piccoli centri ossia la carenza di giovani, e nel caso del futsal le difficoltà  per completare le rose con elementi  che vengono magari da Cagliari vista la distanza, diventa un problema in più in termini di costi.
Insomma per essere competitivi sei costretto ad avere maggiore organizzazione, più soldi, e devi per forza fare un buon lavoro con il settore giovanile, altrimenti sei fuori.

– Territorio e quindi amministrazioni e politica. Come sono i vostri rapporti?
Il rapporto con le amministrazioni è difficilissimo, in quanto vedono il futsal come uno sport secondario, e c’è sempre la tendenza a creare difficoltà per gli spazi nelle poche strutture esistenti, mi pare che le cose vadano meglio con le scuole, e su questo tema credo che abbiate fatto voi in Federazione un ottimo lavoro che aiuta tantissimo le società sportive.

– Torniamo alla stagione passata, un anno ricco di soddisfazioni e di riconoscimenti. Non a caso la promozione è arrivata la promozione in C1

La stagione scorsa è stata veramente fantastica specialmente se si considera da dove si è partiti, infatti eravamo reduci dal tentativo di far coesistere la nostra realtà con quella di Calasetta, un progetto a cui io credevo tantissimo, ma purtroppo questo esperimento non ha funzionato per varie ragioni e io ero veramente intenzionato a regalare la società a chiunque si facesse carico di proseguire il lavoro iniziato tanti anni fa.
Quando ci siamo resi conto che non interessava a nessuno rilevare la società ho chiamato quel fantastico Mister di nome Silvio Fenu, una persona con cui mi sono sempre trovato a meraviglia e che meriterebbe sicuramente maggiore fortuna e considerazione non solo dal punto di vista sportivo, gli ho chiesto di aiutarmi a salvare la società magari facendo un campionato under 21 con i nostri giovani vista la mancanza di risorse economiche.
Alla fine invece con il suo prezioso aiuto abbiamo messo su un gruppo di ragazzi eccezionali con buoni valori tecnici, ma specialmente con alti valori morali, e questo ci ha aiutato a superare brillantemente tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, e ci ha permesso dopo le difficoltà iniziali di fare una galoppata trionfale, senza dubbio uno dei migliori gruppi che ho avuto in tanti anni dal punto di vista della collaborazione e unità di intenti.

– Parliamo di programmi perchè ora vi aspetta la massima serie regionale…

In questo periodo parlare di programmi e specialmente obiettivi è veramente difficile, penso che il primo obiettivo realisticamente sia riuscire a iscrivere la 1° squadra alla C1 allestendo una rosa in grado di competere ad un campionato molto più impegnativo di quello vinto l’anno scorso, poi i programmi sarebbero tanti ma sono legati a 2 fattori sempre vitali per le società sportive, il primo è le disponibilità economiche che stiamo cercando di reperire, e l’altro forse più importante il coinvolgimento di altri dirigenti che ci affianchino nell’organizzazione e svolgimento dei campionato.
Ogni anno questo è il periodo più difficile, o hai disponibilità certe, altrimenti devi azzardare, cosa che onestamente non amo fare, vedremo nei prossimi giorni cosa riusciremo a fare.

– Persone che reputi decisive in questa promozione?
Mi sembra ingeneroso indicare una persona importante, direi che ce ne sono tante, mi piace ricordare il momento in cui siamo ripartiti dalla prima retrocessione in C1, quando ci siamo staccati dal calcio, in quel caso ci sono state due persone fondamentali per la ripartenza, Checco Dedola che si è caricato il ruolo di guida per la primo squadra e Tore Mereu che oltre ad essere stato importante come giocatore è stato fondamentale alla guida del settore giovanile e ha permesso la crescita di tanti ragazzi.
Poi ho già citato Mister Fenu, è stato importante Massimo Sodi, Massimo Martis, Mirko Atzori un fedelissimo che è ancora con noi a darci una mano in tutti sensi, il bomber Alberto Valluzzi, ma non ne sto citando tantissimi, quindi mi fermo qui. Sono tanti i ragazzi che ho avuto e a cui mi sono inevitabilmente affezionato, non nascondo che è piacevole incontrarne alcuni che sono stati con noi e che magari non li riconosco inizialmente essendo passato qualche anno e capire che è rimasta intatta la stima del passato.
Mi piace ricordare ovviamente i dirigenti che mi hanno affiancato in tanti anni, alcuni Massimo e Raffaele sono ancora al mio fianco e stanno cercando pur tra tante difficoltà di portare avanti la società, naturalmente insieme ad alcuni dei ragazzi che oltre a giocare stanno partecipando alla crescita societaria, cito ad esempio Alessio che ha creato e gestisce il nostro sito e operazioni di marketing.
Per ultimo ma di uguale importanza,  due persone con cui ho legato da subito ed ho condiviso i progetti del movimento, a volte con diversità di vedute ma sempre con il massimo rispetto, Alberto Carta e Sandro Camba, bravi anche a creare una struttura in Federazione moderna e che si avvale di bravi collaboratori.

– Parliamo, infine, di giovani: come vi state muovendo?

Il settore giovanile è la mia passione, da anni cerco di trovare qualcuno a cui affidare la prima squadra per potermi dedicare esclusivamente al settore giovanile, ad esempio spero un giorno di riuscire a realizzare il sogno di creare una scuola di calcio a 5 e poter vedere i bambini crescere e diventare giocatori di Futsal oltre che uomini cresciuti in ambienti sani.
Ma per ora mi accontenterei di ricreare un buon settore giovanile, poi i sogni a volte si avverano, bisogna coltivarli e crederci!

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