Con l’eliminazione della rappresentativa femminile in semifinale, si è chiuso il sipario per la Sardegna della 57ª edizione del Torneo delle Regioni di calcio a 5, tenutasi in Umbria dal 22 al 28 aprile. Oltre alla squadra in rosa hanno partecipato, infatti, le rappresentative sarde delle caterGiovanissimi, Allievi, Juniores.
La nota più lieta è stato il risultato delle ragazze, che, per la prima volta, hanno raggiunto la semifinale bruciando ogni record e sfatando la tradizione che le vedeva sempre.
La selezione rosa di Lucy Alves, dopo il primato nel girone e aver superato la Basilicata nei quarti di finale, ha perso col Piemonte. Lucy, brasiliana e prima donna nella vesti di allenatrice di una selezione sarda, ha analizzato così l’avventura delle sue ragazze: «Inizialmente, non mi aspettavo un risultato del genere, ma ero convinta che saremo state all’altezza. L’eliminazione ci ha lasciato l’amaro in bocca perché, dopo aver fatto molto, credevamo nella finale».I punti di forza: «Siamo state agguerrite e abbiamo seguito tre parole d’ordine: credere, lottare, rischiare. La differenza l’hanno fatta la mentalità, sulla quale ho lavorato tanto, l’umiltà e l’unità».
Il bottino raccolto dai Giovanissimi, invece, è stato magro: terzo posto nel girone ed eliminazione. Nicola Fadda, mister della squadra, giudica l’esito «né positivo, né negativo: a metà, perché siamo crollati nell’ultima gara». «L’esperienza è stata fantastica – prosegue –, vissuta da professionisti sia da parte mia, sia dai ragazzi, che mi hanno dimostrato voglia di migliorare, senza risparmiarsi». Un occhio al futuro: «C’è la necessità di ottimizzare i raduni e la visione dei giocatori in giro per la Sardegna».
Anche gli Allievi hanno salutato il Torneo nei gruppi eliminatori. Sul rendimento della formazione, il tecnico Nicola Barbieri commenta: «Le partite, esclusa quella contro l’Abruzzo, sono state equilibrate. Ma sono contentissimo: i ragazzi hanno giocato al massimo delle loro possibilità. L’unica attenuante è stata l’assenza, nella sfida contro la Liguria, di tre elementi del quintetto». Il nuovo gradino da scalare sarà «il coinvolgimento di tecnici che abbiano la capacità di seguire le squadre, perché ce ne sono pochi» che permetterà «di aiutareil movimento, che ha campionati di basso livello composti da poche società».
È stato addio nella prima fase pure per la Juniores. Gianni Pitzalis vede tanti margini di miglioramento: «Per i risultati, mi aspettavo di più, seppur non si sappia mai quale sia la forza dell’avversario; per le prestazioni, non posso rimproverare i calciatori, che possiedono un alto valore tecnico-tattico, ma hanno pagato la dissuetudine a giocare a questi livelli». A penalizzare il cammino sono stati «i forfait di tre giocatori, che ci hanno scombussolato i piani» e «il ritardo nell’inizio dei lavori, cominciati a gennaio, che non mi ha consentito di assemblare l’organico». Per raggiungere i prossimi obiettivi «ci sono le basi, e si potrà fare meglio. Servirà essere operativi da settembre e far rientrare in vigore l’obbligo dei fuori-quota nei campionati regionali».